Bologna Festival 2022 | Musica che lascia il segno

Bologna Festival 2022, giunto alla 41ª edizione, si snoda secondo le sue tradizionali traiettorie nelle rassegne Grandi Interpreti, Talenti, Il Nuovo l’Antico. È musica che lascia il segno: i nomi delle maggiori stelle del firmamento concertistico si uniscono a quelli delle giovani e brillanti promesse. Come un’ouverture alla stagione, a partire dal 30 marzo, nella rassegna Carteggi Musicali si ascoltano letture di scritti autografi di Giuseppe Sinopoli, Giuseppe Verdi, Farinelli, Claude Debussy: conversazioni e readings con intermezzi musicali, curate da noti critici musicali o storici della musica. In occasione dell’incontro dedicato a Farinelli, il più celebre evirato cantore della storia, l’11 aprile il controtenore Jakub Józef Orliński terrà un concerto sul repertorio che rese famoso Farinelli, richiamandosi idealmente al suo stile di canto.

 

Grandi Interpreti

I Grandi Interpreti sfoggiano alcuni tra i più importanti direttori d’orchestra del momento: John Eliot Gardiner, Daniel Harding e Jakub Hrůša, alla testa di importanti complessi come la Mahler Chamber Orchestra, English Baroque Soloists o la Chamber Orchestra of Europe. Soliste di spicco due violiniste quali Patricia Kopatchinskaja, che affronterà Beethoven con tocco argentino e genuina spontaneità e Alina Ibragimova che legge il Concerto per violino di Mendelssohn con lucente trasparenza. Uno dei deu recital pianistici della stagione 2022 è affidato ad Alexander Gadjiev, appena premiato al Concorso Chopin di Varsavia e già ospite di Bologna Festival nella rassegna Talenti. Lo ascolteremo in un programma “Tout Chopin”. Gli appuntamenti con la musica barocca vedono il ritorno a Bologna dell’ensemble francese più accreditato per questo repertorio, Les Musiciens du Louvre, con un programma dove brilleranno le agilità vocali di Vivica Genaux nelle arie operistiche di Händel e Porpora. Mario Brunello, curioso ed instancabile ricercatore sempre aperto a nuove sfide, questa volta si esibirà con il violoncello piccolo in pagine di Tartini e autori coevi. A chiusura della rassegna, il 9 giugno, la pianista georgiana Khatia Buniatishvili inizia il suo recital con il poetico Satie, seguito da Bach, Chopin, Schubert e Liszt. Con la nuova iniziativa Prima delle Note, poche ore prima dei concerti, all’Oratorio di San Filippo Neri alle ore 18, saremo introdotti all’ascolto delle musiche in programma dai critici musicali Guido Barbieri e Fabio Sartorelli.

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Talenti

Inserita nell’ormai consolidata programmazione estiva “sotto le stelle” condivisa con il festival Pianofortissimo, la rassegna Talenti vedrà la luce nella magnifica cornice del chiostro della Basilica di Santo Stefano. Tutti italiani, quest’anno, i giovani concertisti esordienti, in una programmazione che spazia tra musica da camera, pianoforte e musica barocca con strumenti originali. Aprono la rassegna il 13 giugno il clarinettista Kevin Spagnolo con il pianista Simone Rugani. Dopo sarà la volta di Luca Giovannini (violoncello) e Martina Consonni (pianoforte), dei Solisti della Camerata Accademica e infine del Quartetto Eos.

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Il Nuovo l’Antico

La musica antica e la musica contemporanea si intrecciano nei programmi della storica rassegna d’autunno Il Nuovo l’Antico. Quest’anno viene riservata una particolare attenzione agli strumenti a tastiera, nuovi o antichi, tradizionali o preparati, elettronici o giocattoli, con programmi che innestano Játékok di Kurtág sui Preludi di Couperin o che scorrono al fortepiano pagine del classicismo d’oltralpe. In American Landscapes per 5 tastiere si ascoltano musiche delle ultime avanguardie statunitensi su cinque diversi tipi di strumenti a tasto. Si alterneranno sul palcoscenico dell’Oratorio di San Filippo Neri Maria Grazia Bellocchio, Emanuele Arciuli e Andreas Staier. Il repertorio polifonico più mistico, nuovo e antico, è affidato al gruppo inglese The Tallis Scholars in apertura di rassegna il 21 settembre: Triodion di Arvo Pärt risuona insieme al Sancte Deus di Thomas Tallis. Sarà tutto volto al contemporaneo il programma del percussionista Simone Rubino, che propone con impressionante virtuosismo ardite pagine di John Cage, Iannis Xenakis e Tan Dun. Enrico Onofri al violino barocco con il suo Imaginarium Ensemble chiuderà il programma autunnale il 27 ottobre portandoci alla scoperta del repertorio seicentesco più raro.

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